Introdotto con la cd Legge di Stabilità 2015 (L. 23 dicembre 2014 n.190) nella forma di credito di imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione.
E’ fruibile da tutti i soggetti titolari di partita iva ed iscritti al registro imprese purché effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo.
Rispetto al c.d. “Piano Destinazione Italia”, Legge 21 febbraio 2014 n. 9 che concedeva detta agevolazione alle sole PMI, disciplina mai divenuta operante, con l’introduzione nell’ordinamento della nuova versione dell’incentivo si evince principalmente dalla per il carattere di tipo generale e non selettivo dei soggetti beneficiari rendendo l’incentivo “automatico”, ossia immediatamente efficace e disponibile per la generalità delle imprese, sottoposte a valutazioni ex-post da parte dell’ente erogante.
Il meccanismo di calcolo dell’incentivo si basa sulla rilevazione dei costi non più sull’incremento di spesa registrato in ciascun anno bensì sull’incremento degli investimenti effettuati nel corso dell’anno agevolabile, periodo 2015-2019, prolungato al 2020 per effetto della Legge di Bilancio 2017 (L. del 6 dicembre 2016, n.232/2016) rispetto alla media storica del triennio 2012-2014.
Ai fini della determinazione del beneficio si dovranno rilevare le spese sostenute per investimenti in R&S, riferite al triennio 2012-2014 e per l’ultimo esercizio, quali:
- Spese per “personale altamente qualificato”
- Spese per strumenti e attrezzature di laboratorio
- Spese per contratti di ricerca “extra-muros”
- Spese per “competenze tecniche e privative industriali”